CLAUDIO STRINATI, Segretario Generale dell’Accademia di San Luca, autore e conduttore della RAI, già dirigente pubblico e Soprintendente del Polo Museale Romano:
“Il tema del Natale è trattato da Giovanna Dejua con una sensibilità e una convinzione che raramente è dato riscontrare nella produzione artistica contemporanea” (2024).
“Certo, la Dejua è profondamente debitrice verso il Futurismo e l’Astrattismo, per cui lo spazio stesso del quadro è un tracciato che indica le linee del cammino tra la terra e il cielo, tra la dimensione fisica e quella metafisica. […]. La tradizione delle prime grandi avanguardie, libere nell’ espressione, intimamente dipendenti da un rovello spirituale che trasfigura letteralmente l’opera pittorica. Lo si constata bene nei due quadri esposti adesso: lo spazio elaborato dalla Dejua è un campo di forze che lo solcano dando in chi osserva la netta sensazione di un movimento continuo ed esaltante ma bloccato dentro l’insondabile dimensione dell’attimo fuggente, ma proprio per questo destinato a durare sempre” (2024).
“Come nella tradizione rinascimentale i quadri della Dejua sono luce e colori stesi dentro rigorose maglie geometriche articolate nella dialettica di forme aperte e forme chiuse così come è nella più bella produzione dell’astrattismo storico da Mondrian fino ad oggi” (2024).
Lo stato di salute dell’Artista da anni non le permette di proseguire nella produzione pittorica, ma restano vivi e proattivi il suo spirito artistico nonché le attività di promozione e di diffusione nella società delle proprie idee di armonia e di ricostruzione costituenti il suo “Nuovo Progetto Astratto”, di cui è la fondatrice.